Catania ha ospitato una serata dedicata al cinema, culminata con la consegna del prestigioso premio “Armando Bonadonna” alla regia. Tra i vincitori di quest’anno spicca il regista Gabriele Donati, che ha conquistato il riconoscimento per il suo settimo film, il docufilm  “Nudo”.

Il docufilm “Nudo” racconta la storia avvincente di Leonardo Di Rocco, un giovane aspirante cantante che, nonostante il suo sogno di calcare i palcoscenici, si trova a consegnare pizze per poter mantenere se stesso e perseguire la sua passione.  La determinazione di Leonardo, offre al pubblico uno sguardo intimo sulla sua vita e sulle sfide incontrate nel perseguire il suo sogno.

La città di Gravina di Catania ha fornito il palcoscenico perfetto per la premiazione, contribuendo a rendere l’evento ancora più speciale. Il premio, assegnato dalla figlia di Armando, Carlotta Bonadonna è stato deciso per la seguente motivazione: “Per aver raccontato una storia che piu’ delle altre mi ha emozionato e colpito, sebbene tutti i corti in concorso nella sezione abbiano affrontato tematiche socialmente importanti e attuali. Ho scelto Nudo perché è il corto di tutti, di chi lotta tutti i giorni per realizzare i propri sogni, di chi non si arrende mai e va avanti nonostante i pregiudizi. E’ la storia di chi è considerato diverso e fa fatica ad affermarsi.
Attraverso la vita del suo protagonista, un ragazzo dall’indole artistica incompresa, che non riesce a trovare la sua strada, che fa quasi fatica “a mettersi a nudo” viene fuori l’importanza dell’arte capace ad un certo punto di farci cambiare direzione, di fare scattare il famoso click che renderà tutto il resto di un nuovo colore e che cambierà definitivamente la nostra prospettiva. Mediante lo sguardo del personaggio principale viene quindi fuori la forza rigeneratrice e vitale dell’arte.
Ho scelto inoltre nudo perchè riassume 2 punti fondamentali del premio:
L’arte rifugio e fonte di vita e l’ uomo capace di andare oltre gli schemi sociali, dimostrando che la vera forza non è quella fisica ma morale ed etica.”