Panem et circenses. Era questa la massima che guidava gli imperatori dell’antica Roma nel governare la
plebe: sfamare e far divertire, in modo che le cose importanti venissero dimenticate. Oppure sfuggissero
ai radar di chi era distratto dai giochi dei gladiatori nelle arene e dalle forniture di grano distribuite
gratuitamente, grazie a leggi formulate ad hoc.
Panem et circenses è anche il nome della linea di arrampicata che Alfredo Webber ha chiodato, liberato e,
più recentemente, ripetuto ancora, stavolta senza nessun altro ausilio che non potesse essere contenuto nel
suo corpo – minuto ma per nulla esile.
Contrariamente però a quanto previsto dal motto degli imperatori, il 52enne trentino ha avuto dalla sua, in
quest’impresa, proprio la memoria: una memoria di ferro come i muscoli delle sue braccia, capaci di
ricordare ed inanellare i movimenti di una danza verticale senza apparente via di fuga che non fosse la
riuscita.
Quattro minuti di salita, attorno ai quali mancano sostanzialmente due elementi: i toni epici della lotta –
come quella dei gladiatori – e la facilità di uno sforzo senza prezzo – come le derrate alimentari distribuite
gratuitamente. Due elementi sostituiti in questo film dalla spontaneità dei gesti e dalla faticosa ma per
niente gratuita determinazione di chi sceglie di realizzare se stesso proprio attraverso i gesti che ama,
spontaneamente.
Il tutto, ricordiamolo, su una via con difficoltà attestate intorno all’8c e con l’accompagnamento, nel film,
della colonna sonora realizzata da Carlo Carcano: musiche che sembrano essere la più spontanea
manifestazione della naturalezza caparbia e silenziosa che caratterizza Alfredo stesso.
Dopo le prime due serate di presentazione a Piacenza e Salò, “Slegàto” proseguirà la sua corsa il 31
marzo a Bergamo, nella cornice degli spazi messi a disposizione dalla sezione locale dei CAI, mentre già
alcune importanti testate giornalistiche di settore – Pareti Magazine e ClimbingRadio – hanno mostrato
vivo interesse nei confronti del progetto.
Inoltre, a coronare gli sforzi di questo primo ed intenso periodo di promozione, c’è la fresca nomination
tra i finalisti dell’High Tatras Film Festival (Slovacchia), che ci riempie di orgoglio.
In un periodo dove distrarsi dalle cose importanti del mondo sembra essere un’impresa impossibile, la
salita di Alfredo, slegato, a Panem et circenses ci suggerisce un nuovo modo di guardare alle sfide: con
forza e risolutezza, ma in profonda e meditata pace.  (Monica Malfatti)